Il ginocchio è una delle articolazioni più importanti e sollecitate del corpo umano. Con il passare degli anni o in seguito a traumi, può andare incontro a un progressivo deterioramento che compromette la qualità della vita. In alcuni casi, l’unica soluzione efficace è l’intervento di sostituzione articolare con una protesi. Ma quando è necessaria una protesi di ginocchio? In questo articolo approfondiremo i segnali da non sottovalutare, le patologie più comuni che portano all’intervento, le alternative terapeutiche e tutto ciò che è utile sapere prima di affrontare questa scelta.
Cos’è la protesi di ginocchio?
La protesi di ginocchio è un impianto artificiale che sostituisce, in parte o totalmente, l’articolazione danneggiata. Questo dispositivo è progettato per replicare la funzionalità del ginocchio naturale, riducendo il dolore e migliorando la mobilità.
L’intervento può essere:
- Totale (Protesi Totale di Ginocchio - PTG), quando tutte le componenti articolari vengono sostituite.
- Parziale (Protesi Monocompartimentale), quando solo una parte dell’articolazione (di solito il compartimento mediale o laterale) è coinvolta.
Quando è necessaria una protesi di ginocchio?
La decisione di impiantare una protesi non è mai immediata e dipende da molteplici fattori. In generale, la protesi di ginocchio è necessaria quando il dolore e la rigidità dell’articolazione compromettono in modo significativo la qualità della vita e le terapie conservative non sono più efficaci.
Ecco i principali segnali che possono indicare la necessità di una protesi:
1. Dolore cronico e persistente
Il dolore che si manifesta anche a riposo o durante il sonno, e non solo durante l’attività fisica, è uno dei primi campanelli d’allarme. Se il fastidio diventa quotidiano, intenso e resistente agli antidolorifici, potrebbe essere il momento di valutare l’intervento.
2. Limitazione nei movimenti
Quando alzarsi da una sedia, salire le scale o camminare diventano gesti difficoltosi, è probabile che l’articolazione sia compromessa al punto da rendere inefficaci i trattamenti conservativi.
3. Deformità articolare
La presenza di ginocchio varo o valgo, ovvero un disallineamento visibile dell’articolazione, è spesso indice di un’usura avanzata. In questi casi, la protesi può ripristinare l’asse corretto e prevenire ulteriori danni.
4. Fallimento delle terapie conservative
Se fisioterapia, infiltrazioni, perdita di peso e farmaci non portano benefici duraturi, l’intervento può rappresentare l’unica soluzione per recuperare una buona qualità di vita.
Le principali patologie che portano alla protesi di ginocchio
La protesi di ginocchio è spesso la risposta a patologie croniche degenerative, tra cui:
1. Artrosi del ginocchio (gonartrosi)
È la causa più comune. Si tratta di una degenerazione della cartilagine articolare che comporta attrito, infiammazione e dolore. Colpisce soprattutto le persone sopra i 60 anni, ma può manifestarsi anche in soggetti più giovani in seguito a traumi o predisposizione genetica.
2. Artrite reumatoide
Questa malattia autoimmune può colpire il ginocchio causando infiammazione cronica e danni articolari irreversibili. Nei casi gravi, la protesi diventa necessaria per alleviare i sintomi e migliorare la funzionalità.
3. Esiti post-traumatici
Incidenti, fratture o lesioni importanti al ginocchio possono alterare in modo permanente la biomeccanica articolare. In questi casi, la protesi è una soluzione per ristabilire la mobilità.
Diagnosi: come si valuta la necessità della protesi?
La valutazione diagnostica avviene tramite:
- Visita specialistica ortopedica: il medico analizza la storia clinica, i sintomi e la funzionalità dell’articolazione.
- Radiografie e risonanza magnetica: fondamentali per verificare lo stato di usura dell’articolazione e il coinvolgimento delle strutture circostanti.
- Test funzionali: aiutano a misurare l’ampiezza di movimento, la forza muscolare e la stabilità del ginocchio.
Alternative alla protesi di ginocchio
Prima di arrivare all’intervento, vengono sempre esplorate terapie conservative:
1. Fisioterapia
Un percorso di riabilitazione mirato può migliorare forza, equilibrio e mobilità, riducendo temporaneamente i sintomi.
2. Farmaci antinfiammatori
Utilizzati per ridurre dolore e gonfiore, ma non arrestano il processo degenerativo.
3. Infiltrazioni articolari
Possono essere a base di cortisone o acido ialuronico, con lo scopo di lubrificare l’articolazione e attenuare il dolore.
4. Perdita di peso
Un calo ponderale riduce il carico sull’articolazione, migliorando i sintomi nei pazienti in sovrappeso o obesi.
L’intervento chirurgico: cosa aspettarsi
Quando tutte le altre opzioni falliscono, l’intervento rappresenta la scelta più efficace. L’operazione dura generalmente tra 60 e 90 minuti e viene eseguita in anestesia spinale o generale.
Fasi dell’intervento:
- Rimozione delle superfici articolari danneggiate
- Posizionamento della protesi in metallo e plastica
- Controllo della mobilità e della stabilità del ginocchio
La degenza post-operatoria dura in media 3-5 giorni, seguita da un programma riabilitativo personalizzato.
Tempi di recupero dopo la protesi di ginocchio
Il recupero completo avviene generalmente entro 3-6 mesi. Già dopo le prime settimane, il paziente riesce a camminare con l’ausilio di stampelle e a riprendere le normali attività quotidiane. Dopo 2-3 mesi, è possibile tornare a svolgere attività leggere come camminate, cyclette o nuoto.
L’aderenza al programma riabilitativo è fondamentale per ottenere un buon risultato e preservare la durata dell’impianto, che può superare i 15-20 anni con una corretta gestione.
Protesi di ginocchio: rischi e complicanze
Come ogni intervento chirurgico, anche la protesi comporta dei rischi, seppur rari. Tra i principali:
- Infezioni
- Trombosi venosa profonda
- Problemi di allineamento o instabilità
- Dolore persistente
Tuttavia, la chirurgia moderna e l’utilizzo di tecniche mininvasive hanno notevolmente ridotto l’incidenza di complicanze.
Quando è necessaria una protesi di ginocchio? La risposta non è univoca e dipende da numerosi fattori clinici e personali. In generale, quando il dolore, la limitazione funzionale e la scarsa qualità della vita diventano insostenibili, e le terapie conservative non sono più efficaci, l’intervento rappresenta una valida soluzione.
Grazie ai progressi della medicina e alla qualità degli impianti disponibili oggi, la protesi di ginocchio consente di recuperare autonomia, mobilità e benessere. È fondamentale rivolgersi a uno specialista ortopedico di fiducia per una valutazione completa e personalizzata, in grado di guidare il paziente verso la scelta migliore per la propria salute.
FAQ - Domande frequenti
Quanto dura una protesi di ginocchio?
In media, tra i 15 e i 20 anni, ma può durare anche di più in base all’età, al peso e allo stile di vita del paziente.
Si può camminare normalmente dopo l’intervento?
Sì, con la giusta riabilitazione, la maggior parte dei pazienti recupera una camminata fluida e senza dolore.
Qual è l’età ideale per una protesi di ginocchio?
Non esiste un’età fissa: la decisione dipende dallo stato dell’articolazione e dal livello di dolore e disabilità, anche in pazienti giovani.
La protesi scatta o fa rumore?
No, se posizionata correttamente, la protesi non causa rumori durante il movimento.